In occasione della 3ª Giornata Nazionale di Sensibilizzazione sul Tumore al Seno Metastatico del 13 ottobre, la "Terni X Terni Donna" della Fondazione Aiutiamoli a Vivere ha chiesto ed ottenuto dal Comune di Terni l'illuminazione della fontana di Piazza Europa, e di monumenti rappresentativi da altri Comuni del comprensorio ternano, con il colore rosa fucsia/viola.

La “Terni x Terni Donna” aderisce  alla campagna "Una volta per tutte" dedicata al tumore al seno metastatico di “Europa Donna Italia”, attraverso la quale si vuole ottenere l'ascolto e l'impegno delle Istituzioni verso le pazienti in questa fase di malattia (Si allega link video appello https://fb.watch/nC9uHdXpL6/  e link “video hero” https://fb.watch/nC9yJU--MO/).

La “Terni x Terni Donna” sostiene ulteriormente la campagna organizzando il 28.10.2023 l’evento denominato “Io voglio vivere, non sopravvivere” dedicando questa edizione esclusivamente al tumore al seno metastatico, presso la Sede Nazionale della Fondazione “Aiutiamoli a Vivere”, in Terni, Via XX Settembre 166, dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

“Io Voglio Vivere Non Sopravvivere” fa parte di una serie di eventi proposti una o due volte l'anno, in cui medici si rivolgono a donne e pazienti oncologiche portando la loro preziosa esperienza professionale; è un momento di approfondimento per la donna sana e la paziente sulla tematica del tumore al seno in tutte le sue fasi dalla diagnosi precoce (prevenzione secondaria) alla sua progressione.

Il tema trattato quest’anno sarà “APPROCCIO CHIRURGICO E TERAPEUTICO NEL TUMORE AL SENO METASTATICO”.

ll tumore al seno metastatico è il tumore al seno che migra in altri organi: fegato, cervello, polmone, ossa, e dal quale non si guarisce, ma curandolo ci si può convivere.

Il tumore al seno coinvolge 52.000 donne in Italia di varie età, il percorso di cura è lungo e non agevole, facciamo in modo che lo sia chiedendo tutti insieme che ci siano percorsi specifici, studi clinici, nuovi farmaci, benessere fisico e mentale, invalidità civile. In fretta, perché in questa fase di malattia il tempo è ancora più prezioso!  

È importante parlarne, è importante far conoscere questa fase di malattia, è importante che le istituzioni si rendano conto che, contrariamente a ciò che avveniva negli anni 80, c'è una possibilità di vita dopo la diagnosi di metastasi ed è giusto che ci si spenda per migliorare il percorso di queste donne e la loro qualità di vita.