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Cristina Coli, presidente del Comitato di Bologna Levante, ci parla di Aliaksandr

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"Sono felice di condividere con voi le notizie su Alexander, il ragazzo bielorusso che è venuto a operarsi in Italia per via di malformazioni genetiche presenti sin dalla sua nascita.

Alexander è un ragazzino fantastico ed è entrato completamente nella vita di tutti noi. Non volergli bene è davvero impossibile. E anche nel reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale S. Orsola è stato accolto da tutti con tanto amore. Ogni volta che andavo a trovarlo (quasi quotidianamente durante i periodi di degenza), appena mi veniva  aperta la porta - spesso anche fuori orario - gli infermieri e la caposala subito mi fornivano le ultime notizie, senza che dovessi chiedere nulla. Tutti sanno di Alexander, che è stato davvero “adottato“ dall’intero reparto.

Ma procediamo con ordine.

ALEXANDER è arrivato a Bologna nel 2019 per essere sottoposto a visite ed interventi chirurgici. Dopo il periodo estivo trascorso presso la struttura di Cattolica, il 10 settembre 2019 Alexander è stato ricoverato; qualche giorno più tardi sarebbe stato sottoposto al primo intervento. Non posso nascondere che in quella settimana Sasha abbia attraversato momenti difficili: i numerosi esami a cui è stato sottoposto (alcuni anche dolorosi) e le diete durissime e rigide lo avevano infatti reso nervoso. Piano piano lui si è abituato a vedermi come una “zia buona” che lo andava a trovare e gli portava ciliegie, dolci , nutella, chewing-gum e banane; per questo quando mi vedeva arrivare a mani vuote mi guardava con i suoi occhioni azzurri e mi diceva forte “NIET, NIET?" Nonostante quanto gli dicessi io e Svetlana, l’interprete sempre presente, lui voleva controllare persino nella borsa incredulo!

Ed ecco che è arrivato finalmente il giorno del 1° intervento, che sarebbe stato eseguito dal fantastico (concedetemelo!) Professor Lima. Svetlana lo ha accompagnato in sala operatoria e ha aspettato finché non si è addormentato. Poi è iniziata l’attesa… che a noi è sembrata interminabile. Dopo alcune ore finalmente il Prof. Lima è uscito e ci ha detto che il primo intervento era andato bene, ma che ce ne sarebbero voluti altri 4 per concludere il percorso. In quel delicatissimo intervento il Prof. Lima ha corretto e ricostruito determinati organi interni del piccolo.

Poi ecco Sasha, tutto pieno di flebo, cateteri, senza vestiti e avvolto in un telo, ed è stato portato subito in terapia intensiva. Dormiva profondamente. A me e a Svetlana sono stati consegnati camici verdi, calzari, mascherina e capellino verde. Finalmente l’anestesista ci ha fatto entrare nella sala di terapia intensiva dove si trovata Sasha. Quando l’ho visto attaccato a due macchine e con tutti quei tubi mi sono commossa. Ci siamo avvicinate e Sasha dormiva ancora, era pallidissimo. Dopo un po’ ha aperto gli occhi e abbiamo visto il visino teso dal dolore: due grosse lacrime gli sono scese dagli occhi, ma con la forza che lo contraddistingue non si è lamentato nemmeno un attimo. Quando gli ho asciugato le lacrime e l’ho sentito molto freddo è sorto spontaneo un pensiero: “Perché, Signore, non c’è la sua mamma qui a consolare ed ad asciugare le lacrime al suo bambino!”. In quel momento mi sono sentita inadeguata, lì al posto della mamma, ma la mamma non c’è più... .

Poi Svetlana piano piano gli ha detto qualcosa e lui ha detto “Sì, Svetlana e Cristina. Cristina ha la collana bianca” .

È stato un momento molto emozionante: abbiamo capito che ci aveva riconosciute e aveva ripreso conoscenza. Purtroppo il tempo a nostra disposizione era finito. Siamo dovute uscire, ma ci siamo abbracciate, eravamo felici.

Il personale ci ha tranquillizzate dicendo che lo avrebbero tenuto costantemente monitorato e che ci sarebbe stata una persona proprio dedicata a lui. In sala di rianimazione erano addirittura 3 o 4 a prendersene cura.

Dopo 5 giorni in terapia intensiva finalmente Sasha è stato riportato nel reparto di chirurgia pediatrica, sempre controllato da Svetlana e da tutto il reparto.

Il prof. Lima lo veniva a trovare almeno due volte al giorno e ci dava notizie. Subito sono venuti a trovarlo il Dott. Pacifici con Michela: la loro visita è stata davvero una grande gioia per noi. È stata una bellissima mattina! Il Dott. Pacifici ha abbracciato tutti ed anche con il Prof. Lima si sono scambiati parole, sguardi e sorrisi. Questi due grandi uomini permetteranno al piccolo Sasha di essere un bambino come gli altri.

Perché è proprio questo che vuole Sasha: diventare “un ragazzo come tutti gli altri.” Lo ha detto più volte quando sembrava dovesse tornare in Bielorussia per via dei permessi non concessi: “No, io così non voglio tornare!”. Senza troppa fatica tutti noi possiamo immaginare gli episodi di cattiveria, bullismo o disagio che possono aver segnato la vita di questo bimbo orfano in istituto. Ma l’incredibile Dott. Pacifici è riuscito anche in questa impresa, e Sasha è rimasto in Italia.

Dopo il ricovero Aleksandr è tornato a Cattolica per trascorrere lì il periodo convalescenza. Tutto è andato benissimo e grazie all’aiuto di Graziella, Marianna, Don Luigi, don Claudio e di tutti i volontari Sasha si è ripreso in tempi record. In quelle settimane è tornato a Bologna diverse volte per sottoporsi a visite mediche e incontri con la psicologa, la Dott.ssa Scarponi (eccezionale anche lei, molto attenta e competente) e con la maestra.

Michela ed io ci siamo confrontate spesso, anche questi nostri colloqui sono stati molto importanti per capire come procedere al meglio.

A novembre 2019  Sasha è tornato a Bologna per essere sottoposto al 2° intervento, questa volta in endoscopia, sempre eseguito dal grande Prof. Lima, che anche in questa occasione è rimasto accanto a Sasha e a tutti noi. Poi il ragazzo è stato nuovamente dimesso e è tornato   a Bologna  il 21  gennaio per il 3° intervento, durante il quale è iniziata  la ricostruzione degli organi genitali.

Il 26 gennaio 2020 dopo essersi un po’ ripreso dall’intervento ( gli ho portato perfino la pizza in ospedale, dietro sua richiesta …)   è tornato nuovamente “nelle braccia di    Cattolica” per la convalescenza . 

Lo aspettavamo ancora a Bologna per il successivo  intervento ma purtroppo la pandemia ha interrotto le nostre aspettative e Alexander è stato richiamato in Bielorussia.

Finalmente oggi 10 Gennaio 2021 Alexander è tornato …….

Un grazie dal profondo del cuore al Prof. Lima, a tutto il reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale S. Orsola, al reparto di Rianimazione, alla Regione Emilia Romagna , al Dott. Pacifici e a Michela della Fondazione, a Svetlana, alla Dott.ssa Scarponi, a Daniela e Federica della Fondazione,  a Graziella e a tutto il Comitato di Cattolica, alle persone che sono state vicine a noi e al piccolo Sasha…

L’avventura continua!"

Cristina Coli

Comitato Bologna Levante

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